Siliana Lenzi

Siliana Lenzi, Pittrice Naif, è nata ad Empoli, ma vive da sempre a Livorno. Dal 1975 una lunga serie di personali, collettive e rassegne: a Livorno, Firenze, Roma, Milano,  in Spagna….. E’ stata premiata da Carlo Ripa di Meana, presidente della Biennale di Venezia nel 1979. Nel concorso internazionale di Pittura di San Remo del 1992 ha ricevuto il primo premio speciale della Critica d’Arte e Cultura. Ha partecipato dal 1975 fino al 2014 al Premio Rotonda, a Livorno, nell’ambito del quale ha avuto nel 2012 il Premio alla Carriera. E’ membro del consiglio direttivo del Centro di Cultura Toscana Arte Giovanni March.

Personalità energica, schietta, comunicativa, incoraggiante. Così è la sua arte. Si definisce Pittrice Naif. In effetti la sua è una pittura fresca, dai colori e tratti puliti, nitidi. L’artista ci porta in luoghi di fantasie tranquille, oasi di visioni serene, di sogni placidi, come in un ritrovato giardino dell’Eden in cui il male è un estraneo e non può toccarci veramente

Lenzi vive nel giardino della fantasia ineffabilmente stupita come una favola vera e palpitante.   (Brunello Mannini )
 
Siliana Lenzi: quel che resta di noi.

Cosa resta di noi, dopo che distratti se­guiamo un sogno nebuloso e gettiamo lo sguardo oltre la variopinta maschera di colori e rumori, attraversiamo le ombre che tingono la notte e ci abbagliamo di pennellate ondeggianti? Cosa resta di noi, quando strizziamo gli occhi per scoprire un dettaglio che non può esserci, se non riusciamo a inventarlo, inutile microsco­pio della razionalità? Cosa resta di noi, se sacrifichiamo sull’ altarino quotidiano quella parte che sopravvive alla saggez­za, al dovere, alla riverenza, all’illusio­ne? Cosa resta di noi quando è tardi e il tempo incalza con la lista delle cose an­cora da fare e con gli appuntamenti sca­duti e ci dimentichiamo di sorridere? Cosa resta di noi per farci credere che gli amori e gli affetti siano piante che vivo­no d’aria e di rugiada o animali fedeli che trovano sempre la strada di casa? Quel che resta di noi è spesso nascosto sotto dieci materassi e cinque corazze, però è vivo e frulla, è piccolo, ma non c’entra l’età, ha occhi grandi e attenti, ha mani curiose che tutto sfiorano, labbra inno­centi che tutto dicono e poi ride, ride per­ché ha capito che nel divertimento non ci sono segreti e la vita è così semplice. Grazie Siliana, per ricordarcelo. ( Arturo Molinari,  da La Ballata n. 2/2004)