Descrizione
Tecnica mista su tela, cm. 50×40
Nell’opera di Enrico Serraglini, il ritratto di Janitza, tratto da una fotografia di Nicoletta Pampana, ci colpisce per la sua essenzialità e al tempo stesso per l’intensità che emana. Il volto, delineato con poche linee essenziali, lascia emergere solo l’occhio, splendido, che guarda lontano: è uno sguardo fiero, attento, che parla di dignità e di resistenza, ma anche di curiosità verso il mondo. La bambina, minuta e raccolta, porta sul capo un panno leggero annodato con grazia, e all’orecchio un prezioso gioiello di filigrana, nel quale sono incastonate piccole sfere di turchese. Questo dettaglio, unico elemento di colore, non è solo decorativo: sembra custodire memoria e identità, un piccolo frammento di storia che lega Janitza alle sue radici culturali e familiari.
L’opera suggerisce come le radici non siano soltanto materiali o visibili: affondano nella memoria, nella cultura, nei gesti quotidiani, e nei simboli che tramandano valori e appartenenza. L’orecchino, delicato e minuzioso, diventa metafora della connessione tra passato e presente, tra la forza di una comunità e la crescita di una nuova generazione. La bambina non è isolata: il suo sguardo ci ricorda che la fierezza, la grazia e la memoria culturale sono radici che ci sostengono, ci guidano e ci nutrono, anche nelle circostanze più fragili.
Serraglini costruisce la sua immagine con grande attenzione alla purezza del segno e alla forza della grafica, dove il colore appare solo come accento, come piccolo fulcro di luce e significato. La leggerezza del tratto, la cura dei dettagli e la delicatezza dell’insieme invitano a riflettere sul valore della memoria e della tradizione, così come sul ruolo che ciascuno di noi ha nel tramandare ciò che ci rende parte di una comunità.
Con Janitza, l’artista ci parla di radici invisibili ma potenti, di appartenenza, di fierezza e di crescita, offrendo un esempio di come la cultura e l’identità possano essere radici autentiche e vitali per ogni individuo.
Maria Teresa Majoli, agosto 2025
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