Teorema Fornasari

Arte da sempre centrale nella vita dell’artista come lei cita ” L’arte mi  ha resa schiava della mia libertà con la prima mostra nel 1986 a Verona; sino ad oggi, con oltre 80 tra personali e collettive ricevendo premi e riconoscimenti da pubblico e critica sia Italia sia all’estero, si sono interessati di lei noti rappresentanti del mondo della cultura internazionale; in moto perpetuo tra molteplici tecniche e medium, dalla pittura alla grafica, dalle performance alle installazioni e sempre sentendo la profonda responsabilità dell’artista quale portatore di messaggi.

Il primo progetto organico risale al 1989 e si prolunga per 8 anni con “Ricordi d’Infanzia” con il quale riscrive in chiave poetica e concettuale l’esperienza infantile. Opere per la maggior parte materiche per le quali ricorre spesso al riciclo per la loro realizzazione.

Segue la “Passione”, insieme di opere che esplorano, spesso provocatoriamente, le passioni e le ossessioni dell’uomo toccandone anche i risvolti più oscuri ottenendo attenzione da parte di media e trasmissioni televisive.

Nella consapevolezza, in parte sottolineata già in “Ricordi d’Infanzia”, che per un animo puro, come (dovrebbe essere) quello di un artista, il mondo è sin troppo spesso troppo “sporco”, nei primi anni 2000 inizia il “laboratorio di coscienza” che porta alla luce il “Progetto Spaziale” con la presentazione di immagini fantastiche ed oniriche di luoghi ideali per bellezza ed emozione, lontani da questa terra ma che vogliono essere anche messaggi di speranza per il futuro dell’umanità.

Organico a questo progetto è la performance “Teoremino”, 2001, dove l’artista indossa una maschera e delle grandi mani da alieno per rafforzare il suo messaggio; un alter-ego creativo e fanciullesco dell’artista che “viaggiando” lontano da questa terra e riportandovi le immagini di quanto visto e provato diventa l’Io creativo del progetto; lavoro questo che abbraccia un arco temporale di quasi 10 anni e la realizzazione di oltre 600 opere.

I messaggi insiti nel “Progetto Spaziale” sono positivi e incentrati sull’importanza del sogno e della capacità di saper spaziare, appunto, elevandosi oltre le ristrettezze del mondo e della vita contemporanea; uno stimolo per tutta l’opinione pubblica, per ogni persona: il “laboratorio di coscienza” diventa “abilità della coscienza”.

Nel 2011, in concomitanza con la partecipazione alla Biennale d’Arte Contemporanea e esordio della prime sculture di colore mai state realizzate che aggiungono una terza dimensione ad una produzione fin qui pittorica, per implementare ulteriormente un’evoluzione artistica, presenta ufficialmente quindi il movimento artistico “Alien Sense” con il motto: << Se il mondo è vinto da persone senza scrupoli, a tutti gli altri rimane l’intero Universo >>, movimento che riscuote all’approvazione ed interesse di artisti di ogni parte del mondo.

L’anno prima, nel 2010, l’esplosione di colore degli “Arlecchini”, opere di sorriso e positività che confermano gli studi dell’artista nell’ambito della cromoterapia della quale si è spesso occupata; descritte come opere apparentemente semplici, fanciullesche, che con istintiva sapienza sanno unire i colori di Mirò alla geometria di Gerardo Dottori con il dinamismo di Alberto Magnelli.

A seguire dopo la attenta ricerca nel trovare  il suo colore che si dimostra essere un  un oro inteso  con pagliuzze di vero oro zecchino 24 kt nascono le preziose opere a sfondo scuro intitolate LACRIME DI TEA opere che esporterà oltre oceano e che saranno presenti in note esposizioni internazionali.

Un artista capace di provocare quanto incantare, spaziando da progetti onirici a messaggi provocatori con una poesia e un magico fascino alieno come a lei piace descrivere.

 

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